Caso di meningite: aggiornamento

A circa 48 ore dall’arrivo in Rianimazione del ragazzo diciassettenne di Quero Vas colpito da meningite meningococcica, gli esami specialistici evidenziano segni di evoluzione positiva del quadro clinico, pur rimanendo la prognosi ancora riservata.

 

Le attività di profilassi sui contatti si sono sostanzialmente concluse con due ulteriori somministrazioni odierne dell’antibiotico monodose a Feltre, per un totale di 163 soggetti trattati dai Dipartimenti di Prevenzione dell’Ulss 1 e dell’Ulss 2.

 

Si entra ora nella fase di sorveglianza sanitaria indicata per 10 giorni dall’ultimo contatto con il caso per tutte le persone sottoposte a profilassi. Questa sorveglianza consiste in una/due telefonate alle persone trattate per verificare l’eventuale insorgenza di sintomi sospetti (febbre, mal di testa, etc). I 10 giorni di sorveglianza derivano dal periodo massimo di incubazione della meningite meningococcica, periodo che va da 2 a 10 giorni, con una media di 3-4 giorni. Oltre alla sorveglianza attiva, condotta, come detto, dal Dipartimento di prevenzione con contatti telefonici, è ovviamente raccomandata l’autosorveglianza consistente nell’indicazione per ciascun contatto di caso di recarsi in Pronto Soccorso a seguito di insorgenza dei sintomi sopra indicati entro 10 giorni dall’ultimo contatto con il paziente.

Questi percorsi di osservazione epidemiologica vengono svolti, in adesione alle linee guida sul tema, per massima precauzione. La meningite meningococcica, di regola, si manifesta con casi singoli; assai raramente con due o più casi tra essi correlati.

Ultima modifica: