Mese della prevenzione del tumore della cervice uterina

Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione del tumore del collo dell’utero.

La prevenzione dei tumori del collo dell’utero sta cambiando grazie alla diffusione del vaccino contro il virus dell’HPV (Virus del Papilloma Umano) che ha modificato anche le modalità di screening.

Lo screening
Lo screening della cervice uterina è un programma di prevenzione che ha l’obiettivo di ridurre la mortalità per tumore della cervice uterina, permettendo una diagnosi precoce e l’identificazione di particolari lesioni che hanno elevata probabilità di evolvere in tumore (lesioni precancerose).

Alcuni dati
Nel 2023, in Ulss 1 Dolomiti è stata registrata una copertura (rapporto tra gli utenti che hanno eseguito il test di screening e la popolazione target) dello screening cervicale pari a 93,4% con 14.269 aderenti tra donne che eseguono HPV test e quelle che eseguono PAP test, su una popolazione interessata di 15.270 donne.

Al test di II°livello (colposcopia) sono state inviate 515 donne. Di queste, 90 donne sono passate al III° livello (terapeutico, quindi sono andate ad intervento).

Aderire allo screening, misura di sanità pubblica fortemente equa, è un modo per prendersi cura di sé. Un appuntamento da non rimandare per individuare precocemente eventuali lesioni, migliorando le prospettive di cura e qualità di vita.

A chi si rivolge
È rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni.

Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.

Cosa prevede
Il Programma di Screening della cervice uterina propone tramite lettera d’invito:
• il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV
• il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni.
Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali.
Differenze tra test HPV e Pap test
Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni.

Come si procede:
a) INVITO: La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della ULSS di appartenenza.
b)RISPOSTA NEGATIVA: Se il test è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla
ULSS e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito.

c) RISPOSTA POSITIVA: Se il Pap test è positivo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.

Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla ULSS e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia). Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.

Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno.

Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni, in Ulss Dolomiti è disponibile la Centrale Screening allo 0439 883851, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00 oppure scrivendo a screening.bl@aulss1.veneto.it

 

“I dati di copertura dello screening cervicale – rileva Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Responsabile Aziendale dei Programmi di Screening – si confermano nell’Ulss Dolomiti a livelli di assoluta eccellenza in ambito regionale e nazionale, attestando un’ottima predisposizione della nostra popolazione nei confronti delle campagne preventive. I risultati di salute derivanti dal buon funzionamento dello screening cervicale sono di tutta evidenza, confermati dal piccolo numero di donne che giungono alle procedure chirurgiche, peraltro quasi sempre risolutive.”

“Ringrazio tutti gli operatori impegnati in questo importante programma preventivo. – osserva Giuseppe Dal Ben, Commissario Ulss Dolomiti – La robusta rete assistenziale consolidata negli anni da questi professionisti garantisce di anno in anno performance osservate con attenzione da molti valutatori. Lo spirito di squadra sotteso a questa rete è la chiave dei buoni risultati clinici e dell’apprezzamento da parte delle donne. Rilevo con soddisfazione che il programma di screening cervicale con le sue tredici sedi erogative dei test, diffuse nel Bellunese, nel Feltrino e nelle terre alte del Cadore e dell’ Agordino, è un esempio di ampia territorialità, anch’essa fiore all’occhiello del servizio sanitario locale.”

 

SCREENING della CERVICE UTERINA in VENETO

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