Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale

Quanto stiamo attenti al sale che assumiamo ogni giorno? Inizia oggi la settimana mondiale per sensibilizzare la cittadinanza sulla riduzione del consumo alimentare di sale.

 

In Italia, tra la popolazione adulta il consumo di sale negli uomini è di circa 10 grammi e quello delle donne di oltre 7 grammi, inferiore al consumo degli statunitensi di circa 12 grammi, ma superiore al valore indicato dall’ OMS come ottimale che è meno di 5 grammi al giorno.

 

Un consumo eccessivo di sale può rappresentare un rischio per la nostra salute, usare meno sale aiuta ad abbassare la pressione arteriosa, a prevenire malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto, ictus), a preservare la salute di reni, cuore, vasi sanguigni e ad aumentare la resistenza delle ossa.

 

Secondo i dati raccolti  nell’ambito del progetto Passi, in ULSS1 Dolomiti il 60% della popolazione adulta (18-69 anni) presta attenzione all’uso del sale (rispetto alla percentuale italiana del 57%), in particolare l’attenzione risulta più frequente nelle donne e all’aumentare dell’età.

 

 

Cosa possiamo fare per diminuire l’apporto giornaliero di sale?

 

  • Iniziamo fin da piccoli:

In Italia il 9,4% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni consuma snack salati (patatine, pop corn, noccioline, ecc.) più di tre giorni a settimana. Dato in linea con quello regionale e superiore a quello riferito al territorio dell’ULSS 1 Dolomiti, che riguarda solo il 4% dei bambini nell’età considerata. E’ importante abituare i bambini ad assumere meno sale: non aggiungiamo sale alle pietanze dei bimbi, almeno fino a tutto il primo anno di vita. Una volta abituati ad un sapore sapido, si fa fatica poi ad abbandonarlo.

 

  • Iniziamo gradualmente ad aggiungere meno sale ai nostri piatti. Ci aiutano le erbe aromatiche e le spezie (prezzemolo, salvia, basilico, origano, pepe, alloro, rosmarino, maggiorana, timo, peperoncino), ma anche aglio, cipolla, pomodoro, succo di limone e aceto.

 

  • Eliminiamo la saliera dalla tavola.

 

  • Scegliamo alimenti freschi e limitiamo il consumo di prodotti industriali come:
    • cibi in scatola, affumicati, insaccati;
    • cibi sott’olio e sott’aceto;
    • salse varie: ketchup, maionese, pesto;
    • minestre in scatola o liofilizzate;
    • dadi da cucina o preparati per brodo;
    • snack salati: patatine, noccioline…;
    • cornflakes, preparati per pizza;
    • prodotti da forno dolci e salati (crackers, grissini, merendine…)

 

  • Se utilizziamo prodotti in scatola, scegliamo quelli con basso contenuto di sodio. In alternativa facciamo scorrere l’acqua di rubinetto, sciacquando il prodotto in modo da togliere il sale.

 

  • Leggiamo le etichette con attenzione e scegliamo alimenti in cui il sale non superi i 0,3 grammi (0,12 di sodio) in 100 grammi di prodotto.

 

Ed infine poco sale sì, e che sia iodato! Lo iodio contribuisce al buon funzionamento della tiroide e preserva importanti funzioni dell’organismo: regola la produzione di energia, favorisce lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo, regola il metabolismo basale, la prontezza mentale, la parola, la condizione di capelli, unghie, pelle e denti. Sul nostro territorio di Ulss Dolomiti ben il 73% degli adulti utilizzano sempre sale iodato, rispetto a una media nazionale del 42%.

 

E noi cosa stiamo facendo? I dati raccolti ci dimostrano che sul nostro territorio di Ulss Dolomiti una buona percentuale delle famiglie ha cambiato le proprie abitudini alimentari per adottare comportamenti più salutari. Il 62,2% ha ridotto il consumo di alimenti già pronti o in scatola, il 42,3% ha ridotto il sale durante la preparazione dei pasti, il 53,8% ha ridotto il consumo di snack salati, il 73,8% ha aumentato il consumo di verdura e ortaggi, mentre il 61,7% ha inserito la frutta come spuntino.

 

 

 

 

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