Radioterapia: trattati il 30% di pazienti in più

Buone notizie dalla Radioterapia dell’Ulss Dolomiti: nel mese di marzo 2022, rispetto al marzo 2019 (quindi in periodo pre covid), sono stati trattati il 30% di pazienti in più. Non solo, grazie a una innovativa metodica introdotta in ulss Dolomiti dal nuovo primario Alessandro Magli e alle dotazioni tecnologiche dell’unità operativa, sono stati ridotti significativamente i trattamentei necessari per la cura di alcune tipologie di tumore, con un grande vantaggio per i pazienti in termini di tempo e spostamenti.

 

I progressi fatti nell’ambito della cura delle malattie oncologiche, con l’avvento della medicina di precisione, sia in ambito medico che radioterapico, hanno portato ad un miglioramento sia dell’ aspettativa che della qualità della vita dei pazienti. A ciò corrisponde il progressivo aumento del fabbisogno di cure oncologiche, che comporta una sfida sempre più importante per i sistemi sanitari impegnati a  garantire a tutti  la possibilità di avere accesso a cure oncologiche di alta qualità.

 

La radioterapia è parte integrante del percorso di cura per oltre il 50-60% dei pazienti oncologici.

La moderna radioterapia è un trattamento sicuro ed altamente efficace che utilizza radiazioni ionizzanti, prevalentemente raggi X ad alta energia, per distruggere le cellule tumorali in modo mirato e selettivo. Può essere utilizzata da sola, o integrata ad altre tipologie di trattamento, sia di tipo chirurgico che chemio-immunoterapico.

 

I continui progressi tecnologici consentono alla moderna radioterapia di essere accuratamente modellata su ciascun paziente. Un  team  interdisciplinare  formato  da  radioterapisti oncologi,  fisici, medici, tecnici di radiologia ed infermieri specializzati lavora in perfetta sinergia al fine di garantire la massima sicurezza,precisione e accuratezza della prescrizione.

 

Il centro di radioterapia oncologica dell’ULSS Dolomiti è stato recentemente dotato di due moderne apparecchiature per realizzare trattamenti radioterapici di alta precisione in grado di offrire cure radioterapiche di ultima generazione per il trattamento dei tumori nel rispetto della qualità della vita del paziente.

 

“Recentemente – spiega Alessandro Magli, Direttore della Radioterapia Oncologica – abbiamo implementato un percorso di  radioterapia stereotassica (SBRT) o radioterapia ablativa stereotattica (SABR), tecnica radioterapica d’avanguardia che consente di somministrare con estrema precisione dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni ottenendone la distruzione attraverso la necrosi tumorale. Questa tecnica, grazie alla sue caratteristiche di elevata efficacia e non invasività, trova ad oggi numerose applicazioni cliniche in ambito uro-oncologico, nei tumori primitivi del polmone in stadio iniziale non candidabili a intervento chirurgico e per il trattamento delle metastasi (cerebrali, polmonari, epatiche e lifonodali).”

 

 

 

Alcune applicazioni della radioterapia in Ulss Dolomiti

 

Radioterapia ultra-ipofrazionata per i pazienti con tumore della prostata

In ambito uro-oncologico, la Radioterapia dell’Ulss Dolomiti è attualmente all’avanguardia per i trattamenti con radioterapia ultra-ipofrazionati sulla prostata, cioè somministrata in sole 5 sedute a giorni alterni. Questa tecnica rappresenta una metodica di eccellenza per la cura delle neoplasie prostatiche, e consente di trattare il tumore con altissima precisione. Il risultato oncologico è paragonabile a quello ottenibile con la chirurgia, ma l’invasività e gli eventuali effetti collaterali sono ridotti al minimo. Inoltre, la breve durata del trattamento rispetto alla radioterapia convenzionale (10 giorni vs 1 mese) migliora sensibilmente la qualità di vita del paziente.

Grazie ad un approccio multidisciplinare che vede coinvolte le due realtà Ospedaliere di Belluno e Feltre, il centro offre trattamenti anche in ambito di tumore alla prostata oligometastatico.

In questo caso, il trattamento è rivolto ai pazienti con tumore alla prostata che presentano un numero limitato di metastasi sia linfonodali che ossee, che vengono tutte trattate con radioterapia stereotassica in possibile associazione con terapia ormonale. Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che questo tipo di intervento consente di rallentare la progressione della malattia  e al tempo stesso di garantire un’elevata qualità di vita per il paziente.

Nel Nord Est sono pochissimi i centri di radioterpaia che usano questa tecnica.

 

Radioterapia stereotassica del tumore polmonare

«Nel distretto toracico la radioterapia stereotassica», spiega Carlo Furlan, medico della Radioterapia Oncologica e responsabile del progetto SBRT polmonare, «rappresenta la metodica di eccellenza per la cura dei pazienti affetti da tumore del polmone inoperabile, in stadio iniziale. Questa tecnica si avvale di un sistema di centratura TAC ad alta precisione (TAC-4D) con gestione dell’intero ciclo respiratorio, concentrando sul tumore una sufficiente quantità di energia radiante tale da distruggerlo o inattivarlo in almeno il 90% dei casi. Oltre a garantire una maggiore efficacia e precisione rispetto al trattamento convenzionale, la radioterapia stereotassica richiede poche sedute (da quattro a otto sedute contro le trenta precedenti), e può essere offerta anche a pazienti con funzione respiratoria compromessa».

 

Radiochirurgia e radioterapia stereotassica delle metastasi cerebrali

Area di recente sviluppo è la radioterapia stereotassica su bersagli intracranici (SRT/SRS). Si tratta di un trattamento innovativo e non-invasivo per la cura di molti tumori cerebrali, senza eseguire un’operazione chirurgica e senza danneggiare le strutture cerebrali, che può essere gestito in tre sedute, ed in casi selezionati in un’unica seduta.
Le patologie che vengono trattate sono principalmente le metastasi cerebrali, una delle complicanze più temibili in ambito oncologico, e in casi selezionati meningiomi, neuromi dell’acustico ed adenomi ipofisari. Ora i pazienti affetti da queste gravi patologie possono beneficiare di quest’arma efficacie, che si avvale di appositi sistemi di immobilizzazione dedicati,  con definizione dei volumi da trattare direttamente su immagini neuroradiologiche di risonanza magnetica.

 

I recenti aggiornamenti tecnologici hanno consentito alla U.O.C. di Radioterapia Oncologica di raggiungere altissimi livelli prestazionali, ma è essenziale la sinergia con le tutte le figure professionali coinvolte nei diversi percorsi oncologici multidisciplinari (GOM), che rappresentano uno dei punti di forza dell’Azienda ULSS1-Dolomiti, per garantirne la massima qualità in termini di sicurezza, appropriatezza, ottimizzazione, precisione e accuratezza.

 

«Queste nuove tecniche implementate oltre a benefici clinici si traducono in due grossi vantaggi: il primo di politica sanitaria a favore dei reparti di radioterapia oncologica in relazione all’abbattimento della lista d’attesa che si declina sulla possibilità di offrire le nostre cure a più pazienti; l’altro a favore del paziente in relazione ad un minore impegno richiesto per espletamento della terapia che si traduce in un maggiore comfort per la riduzione dei problemi logistici, familiari, sociali e lavorativi» conclude Alessandro Magli.

 

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