Una biblioteca per la Pediatria di Belluno

Nuovi libri aspettano i bambini della Pediatria di Belluno per un viaggio tra storie e racconti in una piccola biblioteca realizzata all’interno del reparto grazie a Belluno Kids che ha donato più di 800 libri per i piccoli ospiti dell’ospedale.

La donazione è frutto di una raccolta di libri nell’ambito dell’iniziativa “Una biblioteca per la Pediatria” organizzata tra la fine di gennaio e la metà di febbraio dello scorso anno da Belluno Kids, insieme a Unicef Comitato provinciale di Belluno, in condivisione con il Comune di Belluno e con il supporto logistico ed operativo della libreria “Le Due Zitelle”, dove i libri sono stati raccolti. Moltissime le famiglie che hanno risposto all’iniziativa donando libri nuovi e usati, pensati per ogni età, dagli albi illustrati, alla narrativa per ragazzi, ai testi scolastici. I libri sono stati poi selezionati, accuratamente ordinati per fascia d’età dall’infanzia all’adolescenza e messi ora a disposizione nella biblioteca della Pediatria, pronti per essere sfogliati da bambini e ragazzi con l’obiettivo di portare loro la possibilità di svagarsi e viaggiare con la loro immaginazione anche durante i giorni di degenza. Una parte dei libri donati sarà utilizzata, inoltre, per arricchire altri punti e reparti dell’ospedale a cui accedono i bambini.

In questi giorni il personale della Pediatria, con la maestra dell’Istituto Comprensivo 3, hanno accolto Alessandro Rossi, direttore artistico e organizzativo di Belluno Kids, che ha raccontato l’iniziativa e la grande partecipazione delle famiglie, e l’Assessore alla Scuola e Formazione e alle Politiche Giovanili del Comune di Belluno, Roberta Olivotto, per la consegna ufficiale dei libri.

L’Ulss Dolomiti ringrazia Belluno Kids, che da tempo collabora con la Pediatria in vari progetti, per questa donazione e tutte le famiglie che hanno aderito all’iniziativa, un gesto di solidarietà che pone un’attenzione particolare all’umanizzazione: la biblioteca regala ai piccoli degenti la possibilità di trovare, anche in un periodo difficile come può essere quello di un ricovero, momenti di svago e di “normalità”, arricchendo uno spazio che diventa sempre più accogliente e occasione anche di reciproca conoscenza e di apprendimento insieme agli altri ospiti del reparto.

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