Nella notte fra martedì 18 e mercoledì 19 Febbraio, presso il Gruppo Operatorio di Belluno, l’equipe anestesiologica ed infermieristica guidata dal Coordinatore Locale per i trapianti dr. Franco Stetka ha espletato il secondo prelievo di organi del 2014, l’ 80° da quando questa attività è stata avviata a Belluno nel 2002.
In media, il tasso di donazioni di organi dell’ULSS 1 è stato del 58,4/1 milione di abitanti, circa il doppio della media regionale veneta. Un risultato dovuto a 3 fattori: efficienza della macchina organizzativa, qualità delle cure prestate ai donatori; generosità delle loro famiglie.
II prelievo del fegato è stato effettuato da un’equipe pervenuta da Ancona, mentre quello dei reni è stato effettuato dai chirurghi di Treviso. L’attività di prelievo, protrattasi per tutta la notte, è stata preceduta dallo studio della idoneità al trapianto degli organi del donatore, una persona deceduta in Rianimazione per emorragia cerebrale.
La qualità delle cure prestate in Rianimazione, anche quando non conducono alla sopravvivenza del paziente, rappresenta il presupposto per usufruire di organi biologicamente ben funzionanti anche dopo il decesso del paziente e quindi trapiantabili in persone in lista d’attesa per trapianti di cuore, fegato, polmoni, reni. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile se in questi anni moltissime famiglie bellunesi di donatori di organi, ma anche di cornee e di tessuti, non avessero voluto interpretare i desideri ultimi del proprio caro dando la propria disponibilità alla donazione: una piccola consolazione in un momento di grande tragedia, una nuova opportunità di vita che nasce da un gesto di straordinaria solidarietà umana.