Rifugi sani e sicuri – in fase di sperimentazione un sistema di telemedicina

Prosegue il percorso per rendere i rifugi sempre più “sani e sicuri” e avvinare i servizi sanitari ai luoghi di vita.

Giovedì 28 dicembre, il Commissario Giuseppe Dal Ben, col direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti e il Direttore del SUEM Giulio Trillò, ha presentato la sperimentazione avviata in questi giorni al rifugio Faloria a Cortina di un sistema di telemedicina. Il kit, contenuto in uno zaino rigido facilmente trasportabile, è composto da una bodycam che permette all’operatore della Centrale SUEM di “vedere” il paziente come fosse sul posto, un pulsossimetro, un misuratore della pressione arteriosa, un elettrocardiografo a 12 derivazioni. I parametri rilevati vengono inviati in tempo reale alle Centrale SUEM che può scegliere la miglior strategia di soccorso per quel paziente. I prossimi passi saranno quelli di selezionare, di concerto col CAI, i 10 rifugi a cui saranno destinati i dispositivi, finanziati nell’ambito di un più ampio progetto regionale dei Fondi Comuni di Confine, e di avviare la formazione del personale dei rifugi, ma anche del soccorso alpino, del soccorso piste e delle Croci, per l’utilizzo della strumentazione. “Una volta sperimentato e tarato, questo sistema ha la potenzialità per essere esteso anche ad altri ambiti, come l’assistenza domiciliare per esempio, nell’ottica di avvicinare sempre di più i servizi alle persone” ha commentato il Commissario Dal Ben, “i primi dieci strumenti saranno operativi per la stagione estiva”.

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