Progetti di educazione alla sessualità e affettività realizzate dagli Spazi Adolescenti/Consultori Giovani dell’ULSS 1 Dolomiti

In allegato i materiali presentati questa mattina dal Commissario Dal Ben e dal direttore della UOC Infanzia Adolescenza e Famiglia per rafforzare il messaggio della disponibilità dei servizi per l’educazione sentimentale e la prevenzione della violenza in occasione della giornata di lutto regionale per il femminicidio di Vanessa e del suo bambino.

Nell’occasione, il Commissario ha annunciato che da gennaio, il consolidato percorso rosa per le donne vittimi di violenza già attivo da tempo in Azienda, di concerto con le altre istituzioni, sarà integrato con la figura dell’infermiere esperto in medicina legale che sarà reperibile anche nei weekend

Mission dello Spazio Adolescenti/Consultorio Giovani

Lo Spazio Adolescenti/Consultorio Giovani è previsto dall’Atto di indirizzo e di organizzazione del Consultorio Familiare, allegato alla DGRV n. 392/05 che individua un’unità di offerta specifica per i giovani entro spazi definiti e distinti da quelli degli adulti, possibilmente in una sede diversa da quella del Consultorio Familiare. Le Linee Guida per il Servizio di Consultorio Famigliare DGR 215/10 considerano lo Spazio Adolescenti Giovani una risposta specializzata adeguata alla complessità della domanda delle famiglie rispetto alle problematiche adolescenziali per la fascia 14 – 24 anni e per l’attivazione di progetti di educazione alla affettività e sessualità nelle scuole. Il citato servizio deve garantire l’attuazione di attività di promozione e prevenzione, di consulenza e di sostegno agli adolescenti/giovani e alle loro famiglie, sia nell’ambito sanitario (consulenza ostetrico-ginecologica), che psico – socio – educativo (consulenza psicologica, consulenza pedagogica ed educativa, sostegno alla genitorialità, ecc.) come previsto dai LEA socio sanitari, punto d) e punto e), che la Regione Veneto ha disciplinato con DGRV del 9.8.2002 n. 2227 “D.P.C.M. 29.11.2001 – Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Disposizioni applicative”, come modificata dalla DGRV del 30.12.2002 n. 3972.

Il servizio è definito “a bassa soglia” ossia a libero accesso e gratuito” per gli adolescenti e le loro famiglie, fornendo di base a tutti i richiedenti almeno una consulenza psico educativa. Avvia e fornisce percorsi di supporto psicologico e di sostegno alla genitorialità nell’ambito delle fisiologiche crisi evolutive o di disagio adolescenziale in particolare nella transizione verso l’età adulta sia dell’adolescente che della sua famiglia.

Il servizio non tratta psicopatologia/psichiatria dell’adolescenza (problematiche depressive, gravi stati d’ansia, gravi problematiche comportamentali, gravi disturbi della nutrizione, gravi situazioni di maltrattamento familiare, ecc ) che afferisce, per mandato, per i minori d’età ai servizi per l’età evolutiva e/o alla neuropsichiatria infantile ospedaliera e al dipartimento di salute mentale per i maggiorenni. Ha quindi anche il compito strategico di fare da filtro alle richieste e di curare i percorsi di invio agli altri servizi della rete.

 

Finalità dei programmi di educazione alla sessualità e affettività

Trattasi di azioni di prevenzione, sostegno e cura alle problematiche adolescenziali dell’affettività e della sessualità e di promozione della qualità della vita affettiva e sessuale aventi la finalità di favorire l’integrazione del corpo sessuato in adolescenza e la consapevolezza di sé nelle relazioni affettive e nella sessualità.

L’educazione socioaffettiva è un metodo che privilegia la dimensione interpersonale e si propone di incentivare l’empowerment individuale attraverso lo sviluppo dell’autostima, delle competenze relazionali, comunicative e sociali, nel riconoscimento e nel rispetto delle diversità individuali, secondo un approccio inclusivo al centro del quale vi è il rispetto dell’altro. Inoltre favorisce la creatività nella soluzione dei problemi e nella presa di decisioni.

Il progetto interviene sul carattere educativo e formativo della sessualità, sulle dinamiche relazionali socioaffettive e di comunicazione tra i sessi, di contrasto dei comportamenti a rischio e sulle problematiche relative al rapporto adolescenti – adulti.

Gli incontri sono realizzati in forma laboratoriale e semi strutturata: circle time, lavori di gruppo, presentazione slide, domande e discussione su tematiche richieste dagli adolescenti stessi raccolte tramite domande anonime durante gli interventi.

L’obiettivo specifico perseguito consiste nel promuovere eventuali richieste di aiuto in situazioni di disagio personale o all’interno delle relazioni familiari.

Destinatari

Il target a cui mira il progetto è composto da adolescenti posti nella fascia 13 – 19 anni che frequentano Scuole Secondarie di primo e secondo grado.

Tematiche affrontate

Gli argomenti trattati sono generalmente riguardanti i cambiamenti fisici e psichici in adolescenza, la gestione delle emozioni, come cambiano le relazioni in famiglia e con gli amici, l’immagine di sé, gli stereotipi maschili e femminili, il rispetto di sé e dell’altro, l’innamoramento, il corpo maschile e femminile e le sue trasformazioni, la sessualità, il consenso, la contraccezione. Attraverso questi progetti si informano direttamente gli adolescenti anche dell’esistenza di un Servizio loro dedicato.

Operatori coinvolti

Gli interventi con i ragazzi e/o con i genitori coinvolgono diverse figure professionali, tra cui Psicologi Psicoterapeuti, Educatori, Pedagogista, Ginecologo/Ostetrica,

Richieste dei progetti da parte delle scuole

Le richieste provengono direttamente dalle scuole sul portale dell’Ulss (dipartimento di prevenzione, promozione della salute)

 

Struttura dei percorsi

Degli operatori nelle classi

In genere, vengono svolti:

  • un incontro organizzativo con gli insegnanti,
  • due o tre incontri per classe con i ragazzi, un incontro di restituzione per i docenti ed uno o due incontri per i genitori (di presentazione e restituzione del progetto).

L’incontro finale di restituzione ai docenti e quello aperto al gruppo dei genitori hanno la finalità di rendere partecipi gli adulti di riferimento all’attività svolta e creazione momenti di confronto e dialogo su tematiche relative allo sviluppo affettivo e sessuale in adolescenza.

 

Nel primo incontro con i ragazzi, svolto dagli educatori, generalmente si chiede ai ragazzi di scrivere domande per orientare, secondo il loro interesse, gli incontri successivi effettuati dallo psicologo e ginecologo e/o ostetrica.

Attività svolte in classe – Metodologia

Il circle time è uno degli strumenti principali per l’educazione socioaffettiva Altre tecniche usate sono: il brainstorming, il lavoro in piccoli gruppi e a coppie, il role playing, i dibattiti, ecc.

Con gli insegnati:

UDO Unità di apprendimento: volte a formare gli insegnanti che ne fanno richiesta su come trattare il tema della affettività e della sessualità con gli alunni.

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