Caso autoctono di West Nile in provincia di Belluno

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti ha registrato il 25 agosto un caso quasi certamente autoctono di West Nile a carico di un giovane residente nel Bellunese. Il paziente è ora ricoverato, in buone condizioni, all’ospedale di Feltre, in Medicina, che ha posto la diagnosi dopo la conferma laboratoristica.

La sintomatologia è esordita alcuni giorni fa con intenso mal di testa e febbre, senza particolare impegno neurologico, per poi regredire in maniera significativa fino all’attuale situazione di stabilità.

Diversamente dal caso di importazione segnalato due giorni fa, questo caso non presenta evidenza di viaggi o permanenza in zone ad alta incidenza di West Nile, configurando quindi il primo caso autoctono i provincia.

In applicazione delle linee guida regionali sulla materia, con criterio di massima precauzione, il Dipartimento di Prevenzione intensificherà i controlli nelle aree prossime all’abitazione del paziente, e più in generale nel Bellunese, sulla eventuale presenza di virus West Nile nelle zanzare, mediante prelievi mirati del vettore. Saranno comunque implementati gli interventi di bonifica con particolare riferimento ai trattamenti anti larvali.

 L’evento raccomanda attenzione preventiva, per evitare la proliferazione e le punture di zanzare.

 

Cosa è la West Nile? (fonte: Regione Veneto – Bollettino Arbovirosi)

La FEBBRE WEST NILE è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.

La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi, febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, WNF). Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, WNND). Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.

 

Come fare per prevenire la diffusione della West Nile?

Si ricordano alcuni comportamenti utili che ogni cittadino può attuare per ridurre il rischio di contagio:

Come evitare la proliferazione delle zanzare:

  • non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l’acqua piovana come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni, e altri;
  • svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli;
  • coprire ermeticamente (anche attraverso reti a maglie strette) i contenitori d’acqua inamovibili (bidoni, cisterne);
  • effettuare una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie, fossi, con idonei prodotti e con ripetizioni dei trattamenti.

Evitare le punture di zanzare per evitare di contrarre il virus:

  • all’aperto indossare indumenti di colore chiaro, leggeri, il più possibile coprenti (maniche lunghe e pantaloni lunghi);
  • utilizzare repellenti da applicare direttamente sulla pelle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. I prodotti repellenti non devono essere applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa, mentre possono essere invece utilizzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo;
  • applicare a porte e finestre di zanzariere a maglie strette, oltre all’utilizzo di dispositivi elettro emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.

 

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito Internet regionale al seguente link: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi, dove sono disponibili diversi materiali informativi tra cui la guida “Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare”.

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