L’OMS ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia” per la salute in Europa, e l’abitudine al fumo, se acquisita precocemente (tra i 12 e i 18 anni), può diventare una vera e propria dipendenza in età adulta.

Nel fumo sono stati rilevati ad oggi circa 2000 composti chimici di cui il più noto è la nicotina ma importanti effetti sono anche mediati dal monossido di carbonio, dal catrame e dalle numerose sostanze irritanti presenti. Fumare crea un’elevata dipendenza che, una volta instaurata, rende il percorso di disassuefazione difficile mentre alto è il pericolo di ricadute. Circa gli effetti sulla salute tutti sanno che il fumo di tabacco è il responsabile di larga parte delle patologie dell’apparato respiratorio come i tumori e la bronchite cronica, ma il fumo di tabacco provoca anche seri danni all’apparato vascolare (con ripercussioni cardiache, cerebrali, e circolazione arteriosa periferica), alla cavità orale e laringe, primo tratto delle vie digestive, placenta e feto, apparato urogenitale (nelle donne riduce la fertilità), pancreas; si calcola che le patologie fumo-correlate risultino responsabili del 10% dei decessi della popolazione adulta mondiale (15% di quella italiana) e si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco 1 decesso su 4 da tumore e circa 90.000 morti all’anno, di cui oltre il 25% di età compresa tra i 35 ed i 65 anni.

Il tabagismo che viene spesso pensato come un problema solo sanitario, è anche un fenomeno complesso che presenta molteplici aspetti di tipo socio-culturale-psicologico.

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute – Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, i fumatori di età compresa fra i 15 ed i 24 anni, classe di età particolarmente a rischio di sviluppare una dipendenza da tabacco con i possibili futuri danni correlati, risultano essere circa 1.300.000, corrispondenti al 21,9 % della popolazione di questa fascia d’età che è di circa 6.000.000. Di questi 1.300.000 giovani fumatori, il 34,5 % inizia prima dei 15 anni ed il 50,8 % tra i 15 e i 17 anni. Da tali dati emerge che circa l’85% dei giovani che fumano tra i 15 e i 24 anni ha iniziato prima dei 18 anni.

Il sistema di Sorveglianza PASSI in Veneto rileva, a fine 2013, che il 23% delle persone intervistate (27% uomini e 19% donne), tra i 18 e i 69 anni sono fumatori; sempre lo stesso sistema di rilevazione indica che nel territorio dell’ULSS di Belluno, nel periodo 2010 – 2013 tra gli intervistati, il 25% degli adulti tra i 18 e i 69 anni fuma sigarette (27% uomini e 23% donne).

Si tratta indubbiamente di dati allarmanti, in considerazione dei gravi danni che il fumo provoca alla salute in particolar modo in una fascia di età giovane, in cui la sigaretta rappresenta spesso un simbolo di indipendenza o addirittura di trasgressione mentre la possibilità di futuri danni da fumo, sono scarsamente percepiti dai giovani che tendono a “vivere il presente”.

PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE: LE INIZIATIVE IN VENETO E NELLA NOSTRA AZIENDA ULSS

Per contrastare l’inizio della pratica tra i giovani, l’educazione sanitaria è una risorsa imprescindibile in quanto dota l’individuo delle risorse necessarie affinché le decisioni sui comportamenti siano frutto di scelte consapevoli e quindi durature.

L’educazione alla salute e la prevenzione sono attività complesse ed orientate alla promozione di comportamenti a sostegno della salute e del benessere individuale e collettivo.

La Regione Veneto da anni, in collaborazione con le ULSS e le Scuole  propone dei Progetti di prevenzione del tabagismo: l’obiettivo è di ridurre il numero di coloro che sperimentano il fumo di sigaretta e/o iniziano a fumare prima dei 18 anni.

Un’indagine sui comportamenti legati alla salute in ragazzi in età scolare (11-13 e 15 anni), promossa dall’OMS – “Health Behavior in School-aged Children” (HBSC) – e condotta negli anni 2002, 2006 e 2010,  ha messo in evidenza che in Veneto la sperimentazione e l’abitudine al fumo vanno aumentando con l’età. Nel corso delle tre rilevazioni è emerso, che sia la sperimentazione che l’abitudine al fumo sono diminuite nel tempo in tutte le fasce di età, con particolare decremento percentuale nei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni.

La nostra Regione è impegnata da anni nella promozione ed attuazione di programmi di educazione alla salute sul fumo dall’età prescolare e, risulta, quindi, fondamentale continuare e rafforzare l’azione specifica rivolta alle nuove generazioni. A tale proposito la Regione continua ad attivare progetti di prevenzione nelle scuole a partire da quelle dell’infanzia fino alle secondarie di secondo grado: gli studi evidenziano come sia importante iniziare precocemente le attività di promozione della salute a scuola, attraverso l’implementazione delle abilità di vita (Life Skills), importanti fattori di protezione rispetto a futuri comportamenti a rischio.

I seguenti Progetti di prevenzione al tabagismo, previsti dai Programmi Regionali, vengono annualmente proposti nelle scuole anche dall’Azienda ULSS n. 1 di Belluno,  Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica ed attuati in collaborazione con il Ser.D e le Scuole del territorio:

Esiste un’ ulteriore iniziativa  che prevede una  Guida per dirigenti e insegnanti  denominata  “Verso una scuola libera dal fumo”:si tratta di  uno strumento semplice e di facile utilizzo volto ad attuare iniziative di controllo del fumo di tabacco negli ambienti scolastici con l’obiettivo di creare “cultura” per rendere l’ambiente interno ed esterno alla scuola Libero dal Fumo.

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