Centri servizi per persone anziane – Distretto di Feltre

La rete della residenzialità extraospedaliera si propone di dare accoglienza all’esterno del proprio domicilio agli assistiti che si trovano in particolari situazioni: bisogno di sostegno e protezione per situazioni di ridotta autonomia o di non autosufficienza, accompagnate da esigenze assistenziali complesse.
L’accesso alla rete della residenzialità per gli anziani non autosufficienti è regolato da apposite norme disposte dalla Regione Veneto e dai regolamenti dell’Azienda ULSS n. 1 Dolomiti.

 

Come fare domanda di accoglienza in struttura

Per la domanda di accoglienza, l’utente o un suo familiare, deve rivolgersi all’assistente sociale del proprio comune di residenza.

 

Gestione della domanda

La domanda viene esaminata dall’Unità Valutativa Multidimensionale (U.V.M.D.)

L’esito della valutazione determina, qualora ne ricorrano le condizioni, l’inserimento della persona nella graduatoria del Distretto di Feltre.

L’ammissione ai posti che si rendono disponibili viene stabilita sulla base della congruenza tra i bisogni dell’anziano e le caratteristiche del posto disponibile, nel rispetto della posizione che l’anziano occupa nella graduatoria per anziani autosufficienti.

In un contesto socio-demografico particolare come quello che caratterizza il Feltrino, lo sforzo delle strutture residenziali nel garantire una risposta adeguata all’utenza risulta di particolare impegno. Nel territorio del distretto di Feltre, le strutture residenziali per anziani accolgono due tipologie di ospiti:

  • non autosufficienti, con un profilo di autonomia di elevata dipendenza definito dalla Unità di Valutazione Multidimensionale distrettuale (UVMD)  attraverso la scheda di valutazione multidimensionale dell’anziano (SVAMA), per i quali la Regione, attraverso le Aziende ULSS, eroga una quota sanitaria di concorso di spesa;
  • autosufficienti con un minore livello di dipendenza funzionale, per i quali la spesa è a totale carico dell’utente.

L’inserimento residenziale si configura come un servizio “sostitutivo” della famiglia e della rete parentale.
Può essere attivato anche un ricovero temporaneo, il cosiddetto “ricovero di sollievo”.
Un ulteriore forma di sostegno alla famiglia dell’anziano non autosufficiente è rappresentata dall’inserimento in centro diurno.
Il centro dierno è un servizio semiresidenziale nel quale sono previste attività socio-assistenziali e di supporto al servizio domiciliare, quali: servizio ristorazione, bagni assistiti e cura della persona, lavanderia e guardaroba, trasporti, animazione e accoglienza.
Il centro diurno socio-assistenziale è rivolto alle famiglie e alle persone in difficoltà residenti nel comune di riferimento, in particolar modo agli anziani ultrasessantacinquenni e ai disabili.

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