Ricordo del Direttore Carraro

Giovedì 19 aprile, circondata dall’affetto della sua famiglia, è mancata la dottoressa Maria Grazia Carraro, Direttore Generale dell’Ulss Dolomiti, in seguito a una malattia che ha affrontato con grande coraggio, dignità e riservatezza. Fino all’ultimo ha condotto l’Azienda con determinazione e tenacia, portando un nuovo approccio alla sanità in montagna e non smettendo mai di guardare al futuro.

L’Ulss Dolomiti, profondamente addolorata per la scomparsa della sua guida, esprime il suo cordoglio e si stringe al marito, al figlio e ai familiari tutti.

Un ricordo.

Classe 1961, trevigiana, Maria Grazia Carraro si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove aveva conseguito anche la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva nel 1992.

Dopo una esperienza presso la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero dell’ex Ulss 11 Opitergino Mottense, dal 1997 al 2005 aveva prestato servizio alla Direzione Medica dell’Ospedale di Treviso, con incarico di direttore di struttura complessa dal 2003. Dal 2005 ha ricoperto l’incarico di direttore medico e responsabile della funzione ospedaliera all’ex Ulss 7 di Pieve di Soligo dove, dal 2013, è stata direttore sanitario fino al 2016. Dal 2012 è stata anche presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Dal 2016 al febbraio 2021 è stata direttore sanitario all’Ulss 4 Veneto Orientale.

Dal 1° marzo 2021 era Direttore Generale dell’Ulss 1 Dolomiti.

Il cordoglio.

Sempre combattiva e instancabile, il Direttore Carraro ha saputo fin dall’inizio capire il territorio dell’Ulss Dolomiti e la sua complessità, andando a conoscere in maniera approfondita ogni parte dell’organizzazione, dal Comelico a Lamon.

Non ha risparmiato impegno e sforzi nella fase delicata della pandemia e delle vaccinazioni anti Covid, tessendo una rete con le altre Istituzioni e organizzazioni del territorio (dai Medici di Famiglia alle Farmacie, dalle Amministrazioni Comunali, alle Forze dell’Ordine, al tessuto economico, al mondo della scuola, al Volontariato) per impostare un lavoro di squadra nel fronteggiare al meglio l’emergenza.

Suo il pallino della telemedicina e dell’innovazione tecnologica che ha portato ad attivare in provincia modalità di cura in settori specifici che consentono di ridurre gli spostamenti. Ha portato l’intelligenza artificiale negli ospedali, per dare ai professionisti i massimi standard tecnologici. Ha fatto rete con i Comuni per investimenti in sanità anche attraverso i Fondi dei Comuni di Confine.

Profondo il rinnovo della squadra, durante la sua Direzione, con la nomina di ben 22 nuovi primari e un certosino lavoro dietro le quinte sull’organizzazione dell’Azienda, favorendo la cultura della analisi dei dati alla base delle decisioni.

Ha affrontato di petto la grave carenza di medici attivando, per prima in provincia, un appartamento da mettere a disposizione degli specializzandi e una rete di soluzioni abitative a prezzo calmierato, oltre ad aver spinto per il riconoscimento delle zone disagiatissime per i medici di medicina generale e per altri benefit da inserire nel welfare aziendale. Sua anche l’idea e la concretizzazione di un protocollo con l’Università di Padova che ha impegnato l’ateneo a incrementare il numero di specializzandi che completano la formazione in Ulss Dolomiti. Ha inoltre favorito l’incremento dei posti disponibili nella sede locale del corso di laurea in infermieristica.

Frizzante e ricca di idee, autorevole ma con un sorriso contagioso, ha spronato l’organizzazione ad affrontare i problemi con il “pensiero laterale”, spingendo tutto il territorio a dare una nuova narrazione delle Dolomiti, centrata sui punti di forza per essere attrattivi. Forte la sua carica umana e la cura delle persone e delle relazioni con cui ha saputo conquistare la fiducia dei bellunesi, spingendo ognuno a dare il meglio e a non arrendersi mai, come ha dimostrato fino all’ultimo respiro.

Tanti ricordi.

«La dott.ssa Carraro aveva una capacità comunicativa incredibile e questo le permetteva di entrare facilmente in sintonia con chi incontrava, anche se spesso gli argomenti erano spinosi. Il periodo della pandemia  Covid e la difficoltà di reclutare medici e personale sanitario sono stati particolarmente difficili e impegnativi ma questo non le ha mai impedito di guardare con ottimismo al futuro anche cercando soluzioni innovative e fuori dai consueti schemi. L’aspetto professionale era accompagnato da un valore umano che la portava spesso a farsi carico di problemi grandi e piccini. Questa era la sua vera forza, la capacità di condividere con gli altri la vita, il pensiero, le emozioni. Abbiamo trascorso molto tempo insieme, dal giorno che si è insediata a Belluno, il primo marzo 2021, ed io ero qui ad aspettarla al brutto periodo che ha poi dovuto affrontare. Abbiamo condiviso un cammino purtroppo troppo breve ma intenso e significativo per questo dobbiamo ricordarla con affetto e con rispetto» commenta il Direttore Amministrativo Rosanna Zatta.

«Conosco da molto tempo la dr.ssa Carraro: ho avuto l’onore di lavorare con lei per dieci
anni nell’ex ULSS di Pieve di Soligo e in questi ultimi due anni nell’ULSS Dolomiti.
Condivido e faccio miei tutti gli attestati di stima e di riconoscimento del valore umano e professionale espressi da autorità, colleghi e amici in queste ore. Ritengo però di poterla ricordare, con personale affetto e gratitudine, raccontando un giorno trascorso insieme all’inizio della campagna vaccinale anti-Covid, il 13 marzo 2021.
In quel sabato, freddo ma fortunatamente soleggiato, avevamo invitato a vaccinazione, con accesso libero, nei nostri 4 drive-in di Belluno, Feltre, Tai di Cadore e Agordo, le persone nate negli anni 1938 e 1939.
Avevamo preparato 4 squadre per complessivi 80 operatori sanitari, supportati come sempre dalla Protezione Civile, dal Volontariato, dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia Locale. Arrivato a Belluno per seguire la giornata, ho trovato già presente e molto attiva la dr.ssa Carraro. Insieme osservavamo increduli il continuo giungere di automobili con donne e uomini ultraottantenni. Ad un certo punto il flusso rendeva difficile la viabilità intraospedaliera. Decidevamo quindi di far parcheggiare le auto nei molti spazi disponibili, allestendo una seconda linea di vaccinazione con accesso “a piedi”.
Il pensiero e la dedizione del Direttore Generale andavano certo allo straordinario successo della giornata, rappresentato da un totale finale di oltre 2.000 vaccinati, ma erano soprattutto dedicati, senza sosta, con energia straordinaria, ad accogliere ogni singola persona, a fornire, oltre all’acqua, una parola di incoraggiamento, un complimento, un chiarimento, una raccomandazione, un abbraccio. Di fronte ai molti anziani che attendevano in piedi, decideva di spostare le panchine del parco ospedaliero, lei da un lato e io dall’altro: erano pesanti per me, non per lei!
Ringraziati gli operatori, con il consueto affetto, a metà giornata se ne andava. Venivo poi a sapere che era partita per Feltre, intervenendo anche in quel drive-in vaccinale perché tutto funzionasse al meglio, perché gli operatori potessero “vedere” il loro Direttore, perché i Volontari potessero ricevere un cenno di gratitudine. Questa è stata Maria Grazia Carraro: fare il bene, farlo bene» racconta Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione.

“Ho avuto il privilegio di entrare, dal giorno del tuo arrivo, in relazione con te. Mi sono sentito libero di esprimermi, pur occupando un ruolo diverso, facendomi sentire a mio agio. Ti sei fidata, mi sono affidato senza paure e remore. Mi sono chiesto subito: “E’ una grande manager o una mamma speciale?” Mi è bastato pochissimo per aver certezza di entrambe le cose. Grazie per averti conosciuta e per avermi concesso di strapparti qualche risata anche in momenti difficili” ricorda il dr Alessio Gioffredi, direttore della funzione territoriale.

“Le parole non sono mai sufficienti per descrivere la complessità di un essere umano. Non è così, tuttavia, per la nostra Direttrice Generale che, ne siamo certi, ci mancherà moltissimo. Due parole possono riassumerne i tratti caratteriali salienti: semplicità e forza. Semplicità nell’approccio che significava capacità di ascolto, empatia che significava capacità di immedesimazione; e forza nel perseguire i propri obiettivi, caparbietà, resistenza.
Chiunque si noi si sia rapportato a lei ha sempre trovato una porta aperta e un’interlocutrice attenta. Cercava sempre di trovare una soluzione ai problemi presentati rifuggendo dalla cultura del lamento. Un esempio di managerialità molto moderno, così lontano dagli stereotipi a cui molti di noi erano assuefatti.
Addio Dott.ssa Carraro e grazie per tutto quello che ha potuto fare per questo ospedale; ma ancor di più grazie per tutto quello che, sicuramente, avrebbe potuto fare se la sorte non le fosse stata così avversa” ricordano Rodolfo Muzzolon, direttore del dipartimento delle medicine specialistiche di Belluno e Franco Ferracci, direttore della neurologia di Belluno.

“Nel mio ultimo messaggio, pochi giorni fa, la definivo “guida e modello per me”.
Guida, innanzitutto:eravamo in cerchio in un prato, la prima volta, a sentire la sua vision, nella
quale parole come “valorizzazione delle nostre eccellenze – attrazione di giovani professionisti” suonavano quasi eccessivamente ottimistiche. E invece, la sua contagiosa energia e la sua capacità di ideare e perseguire strategie originali hanno trasformato in realtà molti dei suoi obiettivi. Poi, per me, un modello: di fronte a una prognosi certamente infausta il tempo diventa un tesoro, da spendere solo per ciò che ha valore vero. Maria Grazia, pescando generosamente nella sua bisaccia, ha dimostrato che lei non faceva il direttore: lo era, lo incarnava.
Solo ieri, di soldini non ne ha trovati più, ed ha smesso di frugare: ma mi ha reso molto più ricco” confida Edoardo Rossi, direttore del Pronto Soccorso di Feltre e coordinatore del dipartimento di Emergenza Urgenza

“La dottoressa Carraro, al suo arrivo in ULSS1 Dolomiti nel marzo 2021, nel prendere contatto con il SUEM ha trovato un questione particolarmente “grande” da affrontare: il completamento della nuova Base HEMS di Pieve di Cadore. Un cantiere complesso, con notevoli problemi legati alla pandemia, al reperimento dei materiali e ad un progetto decisamente innovativo. La dottoressa Carraro lo ha affrontato come era suo stile: un grande sorriso, e una volontà indomabile, grazie alla quale ad inizio agosto 2022 ha potuto inaugurare la nuova struttura. Ed io, che a quell’evento ho avuto l’onore di essere presente, vi posso assicurare che il sorriso di Maria Grazia in quei momenti era ancora più ampio del consueto e tradiva una reale felicità interiore che non riusciva a dissimulare, pur nell’ufficialità del momento.
La funzione SUEM peraltro, è complessa ed ancor più in un territorio come il nostro. La dottoressa Carraro era sempre presente, in tutti i momenti positivi ma anche quando, per fortuna non troppo di frequente, qualche problema si presentava e la Direzione andava da me coinvolta. Ma anche nei momenti più difficili c’era sempre il suo sorriso, il suo porsi in empatia con l’interlocutore, il trovare soluzioni condivise ed efficaci. E vi posso assicurare che al termine dell’incontro, o della telefonata, da parte mia vi era sempre una sensazione di appoggio, di sentirsi parte di un sistema, di poter contare su quella Direzione, che lei rappresentava” racconta il dr Giulio Trillo, direttore SUEM di Pieve di Cadore

“Cara Maria Grazia è così che oggi vogliamo chiamarti. Per noi sei stata il Direttore Generale più presente nelle unità operative, vicina ed attenta, talmente vicina da confonderti a volte con uno di noi. Come quando, in maniera imprevista e discreta, è passata per il caffè alle 6:00 di sera felice di trovarci tutti assieme a discutere di un caso clinico, o come quella volta che con il dito ha controllato la polvere presente negli armadi, come dovrebbe fare ogni buon padre di famiglia. Lei Maria Grazia sapeva nello stesso momento valutare il nostro lavoro, redarguirci, condividere la mensa o chiedere il nostro supporto per il raggiungimento di alcuni obiettivi del suo mandato.
Ad ogni arrivederci ci lasciava carichi di motivazione ed entusiasmo per quello che stavamo facendo o che lei riteneva importante. Ci ha insegnato a chiedere aiuto senza vergognarci di esporre le nostre difficoltà. Il suo comando era “chiamatemi in qualsiasi momento sono a vostra disposizione ” e noi l’abbiamo presa di parola. Questo ci ha permesso di costruire giorno dopo giorno un rapporto di stima e di fiducia unico, nel rispetto dei ruoli e dei compiti. Dobbiamo ringraziarla, perché questo percorso di vita professionale che abbiamo condiviso ci lascia la consapevolezza che ognuno di noi con il proprio impegno e dedizione può determinare il successo o la sconfitta di tutti. Lascia ben saldo in noi il concetto di gruppo, inteso come famiglia e di amore verso il proprio lavoro. Cara Maria Grazia sei stata, forse, la prima per tante cose…… Grazie!” ricorda Paola Fullin, caposala della Medicina di Agordo insieme ai colleghi di Agordo

“La perdita della dottoressa Carraro per me è stata davvero sentita. Sia in termini di capacità gestionale del suo lavoro sia per le qualità umane che ha sempre espresso. In questi 2 anni, prima per l’emergenza covid ma anche con tutte le problematiche che riguardavano la sanità di “confine” come quella in cui mi trovo a lavorare come MAP, ho potuto apprezzare oltre alla capacità professionale, la disponibilità e attenzione che ha avuto nell’andare andare incontro agli utenti cercando, ove possibile, di portare i servizi in periferia. Mi ha colpito molto come pensasse e progettasse non solo in termini di servizi sanitari ma anche di creare intorno a questi un supporto che fosse di miglioranento nelle condizioni sociali. A livello personale rimorchio profondo rammarico per la sua perdita” Sebastiano Di Rosa, Medico di Medicina Generale del Comelico.

“Abbiamo avuto la fortuna – ed anche il privilegio – di lavorare a fianco della dottoressa Maria
Grazia Carraro in questi ultimi due anni. Già altri hanno ricordato quanto fosse una
professionista capace e competente. Era anche una bella persona, sempre disponibile,
affidabile e rispettosa. Era (giustamente) esigente, a volte anche troppo; a questo la spingeva
la dedizione e la passione per il lavoro che stava svolgendo. Sapeva, però, anche gratificare i
suoi collaboratori, riconoscendo le competenze ed i risultati di ognuno. Alla dottoressa Carraro
non si poteva non volere bene” ricorda Tiziana Bortot, direttore degli Affari Generali a nome dei dirigenti dell’Area amministrativa e tecnica.

Una raccolta fondi.

L’Ulss Dolomiti ha attivato una raccolta fondi in ricordo della dottoressa Carraro. Chi volesse fare una donazione, può utilizzare il contro dell’Azienda (IBAN IT14W0200811910000040010591) e indicare come causale “RICORDO DIRETTORE CARRARO”. Il ricavato sarà utilizzato per la promozione della formazione del personale sanitario.

 

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