Intervento di chirurgia vascolare di alta tecnologia a Belluno

Questi giorni è stato portato a termine, per la prima all’ospedale di Belluno, un intervento di chirurgia vascolare di endoprotesi per un aneurisma toracoaddominale.

In questa particolare malattia vascolare l’aorta a livello toracico e addominale si dilata per un indebolimento patologico delle pareti, raddoppiando o triplicando il proprio diametro con imminente rischio di rottura e morte. La dilatazione aneurismatica coinvolge anche l’origine delle arterie che irrorano gli organi addominali come i reni, il fegato, lo stomaco e l’intestino che devono essere ricostruite rendendo complesso l’intervento.

La tecnica endovascolare mininvasiva con l’utilizzo di endoprotesi permette, in casi selezionati, di evitare l’ampia apertura del torace e dell’addome prevista dall’intervento chirurgico open riducendo in modo considerevole i rischi operatori.

L’endoprotesi è un condotto biocompatibile costituito da uno stent cioè uno scheletro metallico rivestito da un tessuto. Viene introdotta all’interno dell’aorta partendo dalle arterie femorali vicino all’inguine sotto guida radiologica e fissandosi all’aorta normale sopra e sotto al tratto malato ricostituisce l’originale via di deflusso del sangue che così non entra più in contatto con le pareti dell’aneurisma. Tale condotto è dotato di aperture in corrispondenza delle diramazioni arteriose per gli organi interniche vengono ricostruite attraverso l’embricazione di vari componenti endoprotesici di diverse dimensioni.

L’intervento è tecnologicamente complesso e prevede inizialmente uno studio approfondito computerizzato con la ricostruzione tridimensionale delle immagini dell’angioTAC preoperatoria. Su questa base viene poi costruita l’endoprotesi su misura per il paziente. Infine, sono necessarie apparecchiature d’avanguardia in sala operatoria per il suo posizionamento, che richiede un’accuratezza millimetrica.

Il paziente operato a Belluno è stato dimesso dopo pochi giorni in ottime condizioni generali.

L’intervento è stato condotto dai chirurghi vascolari Alessandro Irsara, Luca  Ferretto e Riccardo Bozza ed è stato possibile grazie alla stretta collaborazione con gli anestesisti in particolare con Teresa Cecconet.

«La Chirurgia Vascolare dell’ULSS Dolomiti dopo poco più di un anno dalla sua attivazione si affianca ai pochi centri che in Veneto eseguono questa tipologia di intervento, che si contano sulle dita di una mano», commenta con soddisfazione Alessandro Irsara direttore dell’UOC di Chirurgia Vascolare dell’Ulss Dolomiti, «ringrazio la direzione medica e strategica dell’ULSS Dolomiti per il sostegno per lo sviluppo anche nella nostra provincia delle più recenti tecnologie di chirurgia vascolare».

«Questo tipo di intervento permette di eseguire con meno rischi un’operazione salvavita su pazienti spesso molto fragili e, soprattutto, consente una ripresa molto più rapida con un miglioramento della qualità di vita per il paziente e per la sua famiglia» commenta il direttore generale Maria Grazia Carraro, «poterlo fare anche a Belluno costituisce un salto di qualità nelle cure offerte per i nostri cittadini, che possono avere vicino casa lo stesso intervento eseguito nei più importanti centri di chirurgia vascolare. Continueremo ad investire nelle professionalità che permettono di poter fare questo tipo di operazioni molto complesse e che sono anche motivo di attrazione di pazienti da fuori provincia e, cosa molto importante, di giovani professionisti desiderosi di crescere. L’Azienda inoltre continua ad acquistare tecnologie per fornire attrezzature allo stato dell’arte per operazioni di alto livello. Infine, ricordo che sta procedendo spedito l’iter per la costruzione della nuova ibrida del San Martino: la scorsa settimana è stata nominata la commissione per l’aggiudicazione dei lavori per la costruzione della nuova struttura».

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