Il Nucleo ad Alta protezione Alzheimer, ad un anno dalla attivazione della procedura di accoglienza in modalità di urgenza.

Le “Sezioni ad Alta Protezione Alzheimer” (S.A.P.A.), istituite dalla Regione del Veneto, sono destinate ad accogliere persone affette da demenza, che per il livello del deficit cognitivo e per la presenza di significative alterazioni comportamentali non trovino una risposta adeguata con l’assistenza domiciliare o in altre forme di residenzialità. Alle sezioni vengono accolti pazienti con conservata funzionalità (mobilità e attività quotidiane) per dare una risposta limitata nel tempo per coloro che necessitano di un particolare approccio clinico-assistenziale durante una o più fasi della loro malattia.  L’accoglienza nel Nucleo ha la finalità di garantire una stabilizzazione della terapia, individuare strategie assistenziali maggiormente efficaci da utilizzare in seguito in ambiente domestico ed offrire sollievo alle famiglie.

A Belluno, la Sezione ad Alta Protezione Alzheimer, ha preso avvio nel 2004 presso Ser.S.A., la Società del Comune che gestisce il Centro di servizi anziani Maria Gaggia Lante. Durante il ricovero in SAPA, che non può essere superiore a 60  giorni,  eventualmente prorogabile di altri 30 giorni, per garantire un adeguato turn over dell’utenza, il malato viene seguito in tutte le fasi della vita quotidiana da operatori, infermieri, psicologi, fisioterapisti, educatori e logopedista che, all’interno di un contesto  protetto ed in rapporto ai bisogni emersi, individuano strategie ad hoc per comprendere/gestire/diminuire i disturbi del comportamento e far riacquistare benessere e qualità di vita alla persona malata. Il lavoro svolto viene costantemente condiviso con il familiare al quale vengono restituiti concreti accorgimenti di gestione della persona nel caso rientri a domicilio. Per favorire la gestione a casa dell’anziano, dopo la dimissione viene effettuato anche un percorso di formazione alle badanti che lo prendono in carico.

Fino al 2013, al nucleo si accedeva solo dopo la valutazione di un’ equipe specialistica che elaborava il piano operativo personalizzato e che veniva effettuata su proposta del Medico di Base o dell’Assistente sociale. Da novembre del 2013 si è attivata, in via sperimentale, la possibilità di accogliere pazienti anche “in urgenza”, su proposta del Medico di Base e dell’Assistente Sociale del territorio, per un periodo massimo di 15 gg., al fine di dare un’immediata risposta alla famiglia, in una persona con diagnosi certificata di demenza oppure con sintomi che il medico reputi suggestivi per tale diagnosi. I pazienti accolti in urgenza, in base a questa procedura, vengono valutati dall’equipe specialistica, successivamente al loro ingresso ed improrogabilmente entro i 15 gg di durata dell’impegnativa,  per la validazione dell’accesso.

Durante la fase sperimentale di un anno, il SAPA ha accolto 41 pazienti, con un’età media di 82 anni, con un notevole incremento della percentuale di occupazione dei posti letto che è salita  dal  58,0 % nel 2013 al  73,7 % nel 2014. Le persone accolte provenivano per la maggior parte da domicilio (78,0%) e di queste, 32 persone risultano provenienti dalla zona di Belluno, 7  persone dal Cadore e 2 dall’Agordino.

Al termine del periodo di accoglienza al SAPA, 24 soggetti sono stati accolti in struttura residenziale con progetto di accoglienza definitiva e 6 sono rientrati al proprio domicilio e alcuni sono tutt’ora ospiti del SAPA.

A conclusione della fase di sperimentazione, visti i buoni risultati ottenuti, sia relativamente all’utilizzo del servizio che al gradimento espresso dai familiari, si è ritenuto di confermare l’attuale modalità di erogazione.

Data la peculiarità del servizio, che è rivolto a tutti i residenti dei 50 Comuni che appartengono all’ ULSS 1, si procederà ad un’azione promozionale per aumentarne la conoscenza, in particolare nella popolazione dell’Agordino e del Cadore.

Ultima modifica: