I peer educator dell’ULSS 1 Dolomiti a Venezia per portare la loro esperienza

Trentacinque peer educator dell’ULSS Dolomiti sono interventi alla Peer Convention a Venezia  in occasione dell’incontro su“I 15 anni di peer education in Veneto. Esperienze, risultati e prospettive”.

Nell’educazione tra pari (peer education) una persona opportunamente formata (peer educator) svolge il ruolo di educatore nei confronti di altri membri suoi pari, cioè simili quanto a età, condizione lavorativa, status, provenienza culturale o esperienze vissute. La Peer Education è una delle metodologie che consente di essere più incisivi sui temi di salute e sugli stili di vita, riduce il divario tra giovani e adulti e valorizza le modalità di apprendimento partecipative, interattive e spontanee, consentendo agli studenti di essere protagonisti attivi nella costruzione della propria salute.

É dal 2004 che in ULSS Dolomiti viene svolta attività di peer education nelle scuole secondarie di secondo grado: negli anni sono stati formati 615 peer educators che hanno svolto 185 interventi in classe raggiungendo più di 7000 coetanei.

Sono svariate le tematiche trattate dai ragazzi: tabagismo, sostanze illegali, alcool e guida, HIV-MST, alimentazione ed emozioni, bullismo, donazione organi, violenza sulle donne, diversità. É stata un’attività molto significativa grazie alla lungimiranza delle scuole e grazie al supporto e al coinvolgimento di docenti e operatori ULSS.

Martedì 23 ottobre è stata svolta la Peer convention a Venezia per celebrare i 15 anni di questa attività in Veneto. A questo evento hanno partecipato 350 persone tra studenti, insegnanti e operatori delle Aziende ULSS, tra cui 35 ragazzi in rappresentanza dell’ULSS1 Dolomiti.

La giornata, ha previsto un momento dedicato a tracciare la storia di questi 15 anni di Peer Education in Veneto, la presentazione dei dati raccolti in 15 anni di attività e interessanti momenti di confronto tra ULSS, mondo della scuola, Università e studiosi, lasciando anche la parola ai Peer coinvolti in prima persona nell’attività con i giovani al fine di valorizzare proprie specificità o storia particolare di ogni realtà.

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