C’è Da Fare ETS con ULSS 1 Dolomiti porta il progetto C’è Da Fare Safe Teen in Veneto per il supporto psicologico degli adolescenti fragili sostenuta da Clivet SpA
Feltre, 6 giugno 2025 – È stato presentato oggi a Feltre, nella sala convegni dell’ospedale, alla presenza del sindaco Viviana Fusaro, il progetto “C’è Da Fare Safe Teen Dolomiti”, il protocollo ad alta intensità di supporto psicologico e neuropsichiatrico rivolto ad adolescenti in condizioni di fragilità – progettato dall’associazione C’è Da Fare ETS con l’Ospedale Niguarda di Milano – in fase di avvio in Veneto in ULSS 1 Dolomiti, grazie a una donazione di 60.000 euro da parte dell’Associazione all’Azienda Sanitaria. La somma permetterà di attivare per un anno un percorso terapeutico intensivo rivolto a dieci adolescenti tra i 12 e i 17 anni.
Fondamentale è stato anche il contributo dell’azienda Clivet che, con sensibilità e attenzione al benessere della comunità, ha donato 30.000 euro a C’è Da Fare ETS per sostenere il lancio del progetto. Un gesto concreto di responsabilità sociale con cui Clivet conferma il proprio impegno verso il territorio e in particolare verso le nuove generazioni.
CDF Safe Teen Dolomiti propone un modello ambulatoriale ad alta intensità, già consolidato con successo a Milano, e di recente avviato anche a Roma, rivolto a ragazze e ragazzi che vivono situazioni di forte disagio psicologico e neuropsichiatrico, come ideazione suicidaria, autolesionismo, disturbi del comportamento alimentare e isolamento sociale. Il protocollo prevede anche un modulo a media intensità per garantire la continuità delle cure e un servizio di orientamento per le famiglie. Il progetto prenderà il via ufficialmente in Ulss Dolomiti il 15 settembre 2025 e per dodici mesi offrirà un intervento strutturato e continuativo, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato e all’impegno congiunto di operatori sanitari, educatori e sostenitori territoriali, integrando i servizi già offerti dall’Azienda Sanitaria.
Giuseppe Dal Ben, Commissario ULSS 1 Dolomiti, ha dichiarato:
“Questo progetto si integra con i servizi offerti agli adolescenti in difficoltà e alle loro famiglie che vanno dallo spazio adolescenti all’Unità funzionale Distrettuale Adolescenti. L’aspetto innovativo è rappresentato dal coinvolgimento nel percorso terapeutico della famiglia con un approccio integrato e multidisciplinare. Dico spesso che la salute mentale non è una questione solamente sanitaria ma riguarda l’intera comunità. L’importante sostegno dell’Associazione C’è Da Fare ETS e di una impresa del territorio come Clivet rappresenta un valore aggiunto: la volontà comune di farsi carico di un bisogno emergente e di costruire insieme una risposta concreta per le nuove generazioni nelle Dolomiti. Siamo sulla buona strada. Grazie a CDF e Clivet per la generosità e la visione e ai professionisti Ulss per aver accolto con entusiasmo questa opportunità”.
Il progetto nasce dalla visione e dall’impegno di Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi, fondatori di C’è Da Fare ETS, che dal lancio dell’associazione si occupano con dedizione al tema della salute mentale giovanile attraverso progetti concreti di supporto, orientamento e sensibilizzazione delle istituzioni e della società.
Paolo Kessisoglu, Presidente di C’è Da Fare ETS, ha dichiarato:
“Questo progetto ha per me un significato profondo. Sono legato a questo territorio, alle persone che lo abitano e ad alcune realtà e famiglie che, anno dopo anno, scelgono di affiancarci e sostenerci nel nostro impegno. È anche grazie a questa fiducia rinnovata nel tempo che possiamo dare continuità al nostro lavoro e offrire un aiuto concreto ai giovani che vivono un momento di fragilità.”
Silvia Rocchi, Direttrice Generale di C’è Da Fare ETS, ha aggiunto:
“La nostra visione è quella di costruire alleanze valoriali, durature e autentiche con realtà che, come noi, credono nel benessere collettivo della comunità. La partnership con Clivet nasce proprio da questa condivisione di intenti: portare avanti un’azione concreta a favore delle nuove generazioni, mettendo al centro la salute mentale, il territorio e il senso di responsabilità sociale, a livello locale e nazionale.”
Proprio in quest’ottica Clivet, azienda bellunese che da 35 anni offre a livello mondiale sistemi in pompa di calore per un comfort naturale, ha deciso di concretizzare il suo impegno sociale sostenendo l’iniziativa. “La vision di Clivet “Comfort per le Persone e per il Pianeta”, si è concretizzata quest’anno con l’adesione ad un progetto che pone al centro il benessere dei giovani in situazioni di fragilità. Spiega Moira Stragà Corporate Communication Manager di Clivet – Crediamo che un mondo confortevole sia un mondo libero, dove ciascuno di noi può esprimere al meglio se stesso e la vita può fiorire. Per questa ragione abbiamo voluto supportare C’è Da Fare ETS e la ULSS 1 Dolomiti per portare il modello virtuoso CDF Safe Teen anche nell’area del bellunese, in cui è situata la nostra realtà.”
Clivet ha promosso il progetto in importanti manifestazioni internazionali del settore come ISH di Francoforte, Klimahouse di Bolzano e durante la Milano Design Week, contribuendo a dare visibilità, a una platea nazionale e internazionale, e forza a un’iniziativa che punta a fare la differenza nel presente e nel futuro delle nuove generazioni.
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Per ULSS 1 Dolomiti:
Pamela D’Incà – Referente URP e Comunicazione
3483412491- pamela.dinca@aulss1.veneto.it
Per C’è Da Fare ETS:
Alessio Piceno – Responsabile Comunicazione
3386654988 – a.piceno@cedafare.org
Per Clivet SpA:
Barbara Casagrande – Digital & Press Specialist
3499832053 – b.casagrande@clivet.it
L’Ulss 1 Dolomiti è l’azienda sanitaria del Servizio Sanitario Regionale che si occupa della salute e del benessere dei residenti in provincia di Belluno e delle persone che scelgono le Dolomiti bellunesi come meta di turismo o lavoro, fornendo una risposta alla complessità dei bisogni della persona assistita nei vari setting assistenziali e promuovendo la salute nelle varie fasi della vita. L’Azienda è particolarmente impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative per la sanità in montagna, con l’obiettivo di favorire l’equità e la facilità di accesso alle cure.
C’è Da Fare è un’organizzazione non profit fondata nel 2023 da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi, con l’obiettivo di sostenere giovani in difficoltà psicologica e psichiatrica, promuovendo la solidarietà e la sensibilizzazione su tematiche spesso poco trattate.
Per finanziare i nostri progetti, organizziamo eventi sportivi, ricreativi e culturali, coinvolgendo la comunità e promuovendo la consapevolezza sulla salute mentale.
Clivet, fondata a Feltre nel 1989, è da oltre 35 anni un punto di riferimento nella progettazione, produzione e distribuzione di sistemi di climatizzazione e trattamento aria in pompa di calore ad alta efficienza per il benessere delle persone e dell’ambiente.
La missione di Clivet è chiara: “crediamo che un mondo confortevole sia un mondo libero”. Per questo, l’azienda si dedica a portare il comfort naturale in ogni tipo di edificio – dalle abitazioni private al terziario e alle industrie.
Clivet, ha una significativa capacità produttiva con oltre 50.000 mq di stabilimenti in Veneto e una forte presenza globale, con 8 filiali, una vasta rete italiana ed esportazioni in oltre 100 paesi. Nel 2023, ha aperto anche una sede a Milano e rinnovato la Clivet University a Feltre. Nel 2025 prevede ulteriori espansioni a Feltre e Padova.
Nel 2025 con il completamento dell’acquisizione di ARBONIA climate da parte del Gruppo Midea, Clivet insieme ad ARBONIA climate, forma una nuova e forte realtà europea nel settore HVAC, MBT Climate, con lo scopo di guidare insieme la transizione energetica in Europa.
SCHEDA TECNICA
Come stanno i giovani
Nonostante siano passati anni dalla fine dell’emergenza, l’impatto della pandemia è ancora evidente. L’isolamento ha amplificato le fragilità psicologiche, rendendo più complessa la gestione degli aspetti di disagio e sofferenza degli adolescenti.
Sono aumentate le situazioni di ritiro sociale, le difficoltà relazionali e la dipendenza dai social media. Anche la comunicazione familiare è diventata più conflittuale, con genitori che faticano a sostenere il bisogno di autonomia dei figli, spinti dal desiderio di proteggerli, ma anche dalla difficoltà di comprensione del loro disagio.
I servizi offerti in Ulss Dolomiti
Dal post pandemia, all’interno dei servizi socio-sanitari dedicati ai minori e alle loro famiglie, si è registrato un incremento costante delle richieste di aiuto, spesso legate a disturbi psicologici, ansia, depressione e comportamenti autodistruttivi; nei contesti scolastici si è osservato un aumento delle situazioni con gravi disregolazioni emotive e comportamentali che hanno messo a rischio la frequenza scolastica e favorito forme di ritiro sociale, difficoltà nelle relazioni interpersonali, dipendenza da social che, seppur offrano una forma di interazione virtuale, non compensano la mancanza di un supporto diretto e di una solida rete di relazioni sociali.
L’offerta dei servizi è organizzata per intensità di cura e va da attività di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e nel territorio, per intercettare i bisogni, ad attività di tipo ambulatoriale all’interno dello Spazio Adolescenti e al Servizio Età Evolutiva ad interventi specifici per le condizioni di disagio più marcate.
Di seguito alcuni dati relativi al 2024:
Attività nelle scuole e nel territorio:
• 1.821 partecipanti agli interventi di sensibilizzazione
• 1.183 partecipanti ai progetti affettività e sessualità
• 62 partecipanti ai percorsi specifici con psicologo in classe (attivazione da parte della scuola)
• 60 studenti in carico allo sportello psicologico nelle scuole
Spazio adolescenti:
• 1987 prestazioni (colloqui psicologici, educativi, pedagogici)
• 106 adolescenti, 45 giovani e 143 genitori seguiti
Lo Spazio Adolescenti è un servizio a cui gli adolescenti possono accedere liberamente (senza impegnativa) e gratuitamente, presenti in 4 sedi (Belluno, Feltre, Pieve e Agordo). Risponde alle richieste di aiuto relative alle fisiologiche problematiche adolescenziali, assicura l’attività di promozione della salute e di prevenzione sia nell’ambito sanitario (consulenza ostetrico ginecologica) sia a livello psico-socio-educativo.
UFDA – Unità Funzionale Distrettuale Adolescenti – media intensità
• sono state ricevute 36 richieste di attivazione. Le diagnosi principali sono state:
● disturbi internalizzanti (depressione, ansia, fobie) 45,5%;
● disturbi esternalizzanti (iperattività, condotta disfunzionale) 24 %
L’Unità Funzionale Distrettuale Adolescenti (UFDA) è stata istituita in Veneto sperimentalmente nel 2022 per dare una migliore risposta verso il potenziamento, la prevenzione e la presa in carico multidisciplinare di pazienti e delle loro famiglie, con adeguati interventi in ambito sanitario e sociosanitario, anche come conseguenza della pandemia Covid 19, a tutela della salute e del benessere psicologico individuale e collettivo, tenendo conto, in particolare, delle forme di disagio psicologico degli adolescenti inclusi:
● depressione, disturbi d’ansia e attacco al Sé (autolesionismo, suicidalità);
● disturbi del comportamento e isolamento sociale grave.
Il progetto C’è Da Fare Safe Teen Dolomiti in dettaglio – alta intensità
Il progetto prevede di introdurre nuovi moduli di interventi tempestivi e flessibili ad alta intensità per far fronte alla crescente richiesta di cura degli adolescenti e affrontare più efficacemente il grave disagio giovanile in modo integrato coinvolgendo in modo diretto oltre all’adolescente, la famiglia, la scuola e la comunità, integrando i servizi già offerti.
10 adolescenti residenti in Ulss Dolomiti tra i 12 e i 17 anni con problematiche psicopatologiche complesse, selezionati dal Servizio Infanzia Adolescenza Famiglia, potranno contare su:
• un percorso terapeutico individuale settimanale dove elaborare i propri vissuti, sperimentare i limiti e fare esperienza di un rapporto stabile
• interventi educativi e riabilitativi settimanali per tradurre la sofferenza in comportamenti adattivi
• un gruppo psicoeducativo per promuovere la capacità di autoregolazione anche attraverso il rispecchiamento con i pari
• uno spazio terapeutico per le famiglie per comprendere le dinamiche relazionali
• uno spazio di gruppo per le sole coppie genitoriali
Il progetto vede l’impegno di una équipe multidisciplinare composta da 1 medico neuropsichiatra, 2 psicologi, 2 terapisti occupazionali e 4 nuove figure reclutate grazie alla donazione: 3 psicoterapeuti esperti in età adolescenziale, gestione della genitorialità e con formazione sistemico familiare, 1 educatore o tecnico della riabilitazione.
Gli interventi intensivi dureranno 12 mesi e saranno monitorati e valutati in itinere con degli strumenti diagnostici e degli indicatori di risultato.
Il risultato atteso è garantire un intervento tempestivo e personalizzato, attraverso un approccio integrato con gli altri servizi ulss e multidisciplinare per assicurare al giovane e alla sua famiglia una presa in carico globale.