Siglato Accordo collettivo integrativo sulla cessione a titolo gratuito di “ferie solidali”.

E’ stato sottoscritto l’Accordo collettivo integrativo sulla cessione, a titolo gratuito di “ferie solidali” tra l’ ULSS 1 Dolomiti e le Organizzazioni Sindacali dell’area del comparto, della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e  della dirigenza professionale, tecnica ed  amministrativa.

L’Accordo, che riguarda tutto il personale in servizio,  prevede che i lavoratori possano cedere a titolo gratuito i riposi e le ferie da loro maturati  ad altri dipendenti,  al fine di consentire a questi ultimi di assistere i figli minori per particolari condizioni di salute che necessitano di cure costanti.

Il personale che si trovi nelle condizioni citate  –  e che ha già usufruito di tutte le ferie, recuperi e  permessi retribuiti previsti dalla normativa – potrà chiedere all’Amministrazione l’utilizzo di ferie solidali cedute da colleghi fino ad un massimo di 30 giorni per ogni istanza, documentata da certificazione sanitaria.

L’Amministrazione, una volta ricevuta la richiesta da parte dell’interessato, rende nota al personale l’esigenza di “ferie solidali”, in forma anonima relativamente al richiedente ed invita i dipendenti, su base volontaria ad aderire.

I colleghi potranno cedere  le giornate di ferie fino ad un massimo di cinque giorni complessivi per ciascuno anno, eccedenti comunque la misura di 4 settimane annuali, di cui il lavoratore deve irrinunciabilmente usufruire, come prevede il decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66 che disciplina l’istituto.

L’Accordo, adottato sino ad emanazione del nuovo contratto Collettivo Nazionale di Lavoro,  potrà essere oggetto di revisione dopo un periodo sperimentale di sei mesi dalla sottoscrizione.

Il Direttore Generale commenta con soddisfazione l’adozione dell’istituto delle ferie solidali.

“L’ULSS  1 Dolomiti è tra le prime aziende sanitarie  in Italia ad adottare tra i dipendenti tale sistema che denota impegno solidale e fortifica il senso di appartenenza. Sono certo che il nostro personale non farà mancare il sostegno ai colleghi in difficoltà e che, seguendo il nostro esempio,  altri enti pubblici e privati  lo adotteranno  a loro volta”.

 

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