FAQ – VARIE

DOMANDA

RISPOSTA

Il registro degli esposti ad amianto si deve istituire sempre oppure solo nei casi di superamento del limite fissato dall’art. 254, anche se si tratta di situazioni sporadiche? Solo nei casi di superamento del limite fissato dall’art. 254 anche se si tratta di situazioni sporadiche
Dubbi sulla presenza di amianto in pannelli isolanti: cosa fare e a chi rivolgersi Se il problema riguarda un privato è possibile  fare analizzare il materiale; in tal caso il  soggetto interessato può procedere facendo personalmente  un piccolo campione (circa 5 cm quadrati) da un punto di facile accesso, (es: angolo o zona già lesionata); prima di prelevare il campione, il materiale va bagnato per non liberare polveri in aria, procedendo con cautela in modo da non “aggredire” il materiale (es: forbici ben affilate). Dopo il prelievo la zona va trattata con spray sigillante (es: smalto  trasparente per il fai-da-te). L’operazione va condotta indossando facciale antipolvere del tipo FFP3, guanti,  indumenti protettivi che non trattengano polvere (es:.tuta in Tyvech). Il campione va immediatamente sigillato in  sacchetto di nylon a tenuta. Per l’analisi può rivolgersi all’ARPAV via Tomea 5, Belluno,  tel 0437.935511 che provvederà  all’invio dei campioni a Verona (ARPAV Centro Regionale Amianto).  L’analisi  è a pagamento.

Se il materiale di sospetto amianto riguarda un luogo di lavoro, il datore di lavoro deve adottare e documentare tutte le  misure di prevenzione e protezione previste da D.Lgs 81/08; in tale caso è necessario rivolgersi ad una ditta autorizzata al trattamento dell’amianto per effettuare il campionamento del materiale.

Per l’applicazione del divieto di fumo, la scuola privata si deve considerare come un luogo privato  in cui si svolge servizio pubblico oppure un luogo privato aperto al pubblico come un bar L’accordo Stato/Regioni del 06.12.2014 e la successiva Circolare Ministero Salute  del 17.12.2004  precisano che i locali privati che svolgono una funzione pubblica sono accomunati alla P.A. (ad esclusione degli esercizi pubblici, bar e ristoranti che sono considerati locali a conduzione e gestione solamente privata).  Quindi la scuola privata rientra nella definizione di struttura privata che svolge una funzione pubblica e pertanto si deve comportare come la scuola pubblica per quanto riguarda il divieto di fumo.
Il divieto di fumo nei luoghi chiusi vale anche per le sigarette elettroniche? Alla data odierna  (2016) esiste uno specifico divieto di uso delle  sigarette elettroniche solo nelle scuole (sia nei locali chiusi che nelle aree esterne di pertinenza) ai sensi del D.Lgs 104 del 12.08.2013 convertito in legge 8.11.2013.

In tutti gli altri casi  si può vietare la sigaretta elettronica solo per mezzo di un regolamento interno della struttura. In questi casi non si può applicare la sanzione amministrativa prevista dalla normativa sul fumo, ma solo sanzioni disciplinari per il personale interno.

Il datore di lavoro può fumare all’interno del proprio ufficio, dotato di adeguata finestratura per il ricambio d’aria, oppure  incorre in sanzioni? La Circolare del 17.12.2004 ha fornito spiegazioni sul divieto di fumo di cui alla L.3/2003 nei vari locali e in particolare ha confermato che il divieto si applica in tutti i locali privati che siano accessibili a pubblico o utenti; i lavoratori dipendenti sono stati considerati  gli “utenti” dei locali nell’ambito dei quali prestano la loro attività lavorativa. Pertanto risulta che il divieto si applica in tutti gli ambienti di una ditta privata ove i dipendenti possono accedere, quindi anche gli uffici direzionali e l’ufficio del titolare sono locali dove vige il divieto di fumo.
Ci sono corsi per la preparazione all’esame di conseguimento per l’abilitazione all’impiego dei gas tossici e chi li può effettuare? Le indicazioni sono contenute nel RD 147/27 e DM 9 maggio 1927: non  c’è obbligo di frequenza di corsi per accedere all’esame, spesso le persone si preparano autonomamente; non ci sono requisiti particolari per i soggetti che intendono  organizzare i corsi di preparazione all’esame, spesso sono le associazioni delle imprese, tramite i loro organismi di formazione, che li predispongono
Un lavoratore munito di patentino gas tossici subisce interventi agli occhi con riduzione del visus, deve essere sottoposto ad una revisione della patente?  Quali sono i limiti del visus? I limiti del visus sono verificati in sede di rinnovo (ogni 5 anni) della patente di abilitazione all’impiego di  Gas Tossici; pertanto i requisiti fisici, tra cui quelli visivi, vengono  verificati all’atto del rinnovo, senza necessità di  verifica anticipata.

I requisiti del visus per il rinnovo sono di 14/10 complessivi, con un visus non inferiore a 5/10 in un occhio, correggibili con lenti.

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