Nuove sfide per la Cardiologia di Belluno

 L’Unità Operativa Complessa (UOC) di Cardiologia della ULSS 1, diretta dal dott. Franceschini  comprende attualmente  15 medici, 1 Coordinatrice infermieristica  e 63 infermieri. L’attività si articola i articola su 2 sedi: quella di Belluno con attività ambulatoriale, Reparto, Day Hospital, Unità Coronarica e Emodinamica H24 e quella dell’Ospedale del Cadore a  Pieve con attività  solo ambulatoriale per pazienti ricoverati e per pazienti esterni.

Il Reparto di Cardiologia di Belluno dispone di 14 posti letto ordinari, 2 posti per Day Hospital,  l’Unità Coronarica di 5 posti letto intensivi e 4 semi intensivi.

Nel 2015 presso gli ambulatori del San Martino sono state fatte oltre 50.000 prestazioni, delle quali 37.500 per pazienti esterni e 13.700 per pazienti interni, a Pieve invece quasi 12.000 prestazioni complessive,   con indici di performance molto elevati.

I ricoveri ordinari in Cardiologia Reparto e Unità Coronarica sono stati nel 2015  1144, di cui 306 ricoveri in Day Hospital, la degenza media in ricovero ordinario è stata di 7,5 gg. L’età media dei  pazienti è intorno ai 70 anni con una prevalenza del sesso maschile nelle fasce più giovani e una sostanziale equivalenza nei pazienti più anziani .

La patologia prevalente trattata nei pazienti in ricovero ordinario è quella ischemica che costituisce il 36% della attività globale, seguita dalla patologia aritmica con il 20%. Una patologia emergente che viene ora trattata nelle cardiologia è quella legata alle varie forme di insufficienza cardiaca e scompenso che rappresenta il 20% circa della attività totale,  questa patologia sarà in futuro sempre più rappresentata come espressione della cronicità  anche come effetto atteso del prolungamento della vita media.

Dalla fine del 2015 è attiva a Belluno l’emodinamica H24. Ciò significa che nel territorio della ULSS n 1 e della ULSS n 2 di Feltre, che viene servita dalla Emodinamica di Belluno,  tutti i pazienti che hanno  un problema cardiaco acuto di tipo ischemico possono essere sottoposti con rapidità  al loro arrivo in ospedale, indipendentemente dall’orario, sia di giorno che di notte, compresi i giorni festivi, ad uno studio coronarografico completo e ad una angioplastica coronarica se necessaria. Questa nuova organizzazione della Cardiologia ha permesso di incrementare in maniera molto significativa il numero di coronarografie (+ 30% rispetto al 2013), delle angioplastiche coronariche (+15%) e specialmente delle angioplastiche “salva vita” in corso di infarto miocardico acuto (+60%).

Questo incremento significativo di attività ha permesso di posizionare  la Cardiologia di Belluno a livelli più elevati di prestazioni per milione di abitanti rispetto alla media nazionale (dati Gise 2015) . Oltre a questo è aumentata anche l’appropriatezza delle indicazioni incrementando alcune procedure diagnostiche specifiche  (ecografia intracoronarica +480%, guide di flusso intracoronariche +260%). Sono state attivate inoltre dal 2014 alcune metodiche particolari quali l’aterectomia rotazionale per trattare gravi calcificazioni vasali coronariche), sono state fatte valvuloplastiche aortiche per allargare valvole eccessivamente strette e calcificate, quando non fosse possibile ricorrere alla chirurgia, sono stati trattati pazienti con piccoli difetti intracardiaci accedendo al cuore tramite un piccolo foro in vena femorale e posizionando il sistema di chiusura all’interno del cuore.

Sono stati trattati con angioplastica coronarica anche alcuni pazienti con gravissima disfunzione cardiaca utilizzando dei supporti di circolo esterni , in pratica delle pompe che aiutano temporaneamente il cuore in condizioni di particolare difficoltà durante la procedura stessa.  In particolare a Belluno è stato recentemente sottoposto a angioplastica coronarica un paziente affetto da  coronaropatia diffusa e grave disfunzione del ventricolo sinistro, proposto per cardiochirurgia ma non accettato per  l’altissimo rischio operatorio; in questo paziente è stato impiegato con successo  per la prima volta in Italia un supporto di circolo di nuova concezione. Questo caso,  data la rilevanza scientifica, verrà presentato al prossimo Congresso Nazionale della Società Italiana di studi Emodinamici .

Le nuove tecnologie, l’attenzione alle cure ospedaliere insieme alla campagne di istruzione per sensibilizzare la popolazione alla problematica del dolore cardiaco, la teletrasmissione dell’elettrocardiogramma dalle ambulanze e dal domicilio del paziente  hanno permesso di contrarre in maniera molto significativa la mortalità per infarto miocardico acuto che dal 30% degli anni ’60 è scesa ora al 2-3% nei pazienti sottoposti a angioplastica coronarica primaria.

Una parte rilevante della attività è rivolta anche al trattamento delle aritmie.  A Belluno per aritmie ipocinetiche  vengono eseguiti circa 160 impianti di pace maker all’anno, e circa 25 impianti di pace maker defibrillatori automatici per aritmie ipercinetiche, strumenti molto raffinati che sono in grado di riconoscere una aritmia maligna, erogare una scarica elettrica, ripristinare  il ritmo cardiaco e salvare la vita del paziente. Per la gestione interventistica di alcune aritmie particolari come le fibrillazioni atriali , aritmie ventricolari sintomatiche e maligne, che hanno bisogno di procedure di “bruciatura” con radio frequenza o con il freddo, l’U.O. di Cardiologia di Belluno si avvale del supporto  della U.O.  di Feltre,  diretta dal dr Aldo Bonso,  con la quale è stato sviluppato un ottimo rapporto collaborativo e  sinergico per l’ottimizzazione del trattamento dei pazienti. Belluno si rende disponibile per tutto quello che riguarda l’emodinamica e Feltre è  deputata al trattamento interventistico di alcune aritmie particolari.

La cura migliore è comunque la prevenzione delle malattie cardiovascolari, principalmente tramite la correzione degli stili di vita, la riduzione del peso corporeo, attraverso  l’attività fisica moderata e continua, la riduzione del sale nella dieta, la riduzione drastica dei grassi saturi, aumentando il consumo di  pesce, riconoscimento precoce del diabete , delle dislipidemie familiari, cura della ipertensione e specialmente con la  astensione dal fumo sia attivo che passivo.

La Cardiologia della ULSS n. 1  è una struttura aperta al territorio e alla popolazione. Annualmente vengono fatte campagne di prevenzione promosse dalla Società nazionale dei Cardiologi Ospedalieri  (ANMCO) e associazioni locali di Amici del Cuore sia  a Belluno (Cardiologia  Porte Aperte) che a Pieve di Cadore, che incontri realizzati presso sedi comunali e associazioni ricreative. Durante gli incontri  viene fatta istruzione attiva riguardo alle modalità di prevenzione cardiovascolare.

Le sfide attuali e future saranno la gestione della cronicità specie per i pazienti con scompenso cardiaco, cardiopatia croniche post infartuali,  pazienti lungo sopravviventi per patologie neoplastiche con cardiopatia associata . In questo ambito la Cardiologia di Belluno si sta preparando ad intervenire direttamente sul territorio (RSA, UTAP, circoli ricreativi) con visite, elettrocardiogrammi , ecografie , aggiustamenti terapeutici  necessari al fine di migliorare la qualità della vita e la sopravvivenza.

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