L’8 marzo ricorrerà la giornata mondiale del Rene in concomitanza con la giornata mondiale della Donna.
La Società Italiana di Nefrologia, la Fondazione Italiana del Rene e la Croce Rossa Italiana celebrano la giornata mondiale del rene con iniziative in tutta Italia. Il tema prescelto è “ I reni e la salute delle donne.”
La giornata ha come finalità l’informazione alla popolazione sulla prevenzione delle patologie renali e sui fattori favorenti lo sviluppo e la progressione della malattie, nell’ottica di agire sugli stili di vita e favorire lo stato di salute, nonché promuovere l’accesso equo e giusto alle cure, all’educazione e alla prevenzione delle malattie renali per tutte le donne del mondo.
Negli ultimi due decenni in Italia, come nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti, il numero dei pazienti avviati alla dialisi è più che raddoppiato, e continua ad aumentare, circa 50.000 persone soprattutto di età superiore a 65 anni.
Per prevenire l’evoluzione e le complicanze delle malattie renali per i pazienti, che diversamente possono risolversi solo attraverso la dialisi, ossia al depurazione del sangue, o il trapianto del rene, è necessario che la diagnosi della malattia sia precoce. In questi casi, le cure possono essere efficaci e la guarigione frequente.
Un’adeguata prevenzione delle malattie renali si realizza con il riconoscimento dei primi segni di potenziali problemi per i reni: l’ipertensione arteriosa, la comparsa di proteine nelle urine (proteinuria) e il diabete, che compromettono la funzione dei reni senza generalmente dare disturbi nelle fasi iniziali.
Anche quest’anno, il personale medico e infermieristico della U.O. C. di Nefrologia e Dialisi di Belluno, in collaborazione con i volontari della Croce Rossa Italiana e dell’ ANED (Associazione Nazionale Emodializzati) sarà presente, domani 8 marzo, con due strutture gazebo posizionate nel piazzale antistante l’ospedale San Martino.
A partire dalle ore 9,00 e fino alle ore 14,00 si effettueranno colloqui informativi, raccolta dati tramite un questionario proposto dalla Fondazione Italiana del Rene, esecuzione stick urinario, misurazione pressione arteriosa e frequenza cardiaca, calcolo dell’Indice di massa corporea ( BMI), al fine di individuare i possibili fattori di rischio quali l’ipertensione arteriosa e l’obesità, e consigliare gli interventi correttivi. Un semplice esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue sono il primo passo per diagnosticare una malattia del rene.
Oggi i nefrologi sono in grado di correggere l’ipertensione, ridurre la proteinuria e le alterazioni renali secondarie al diabete, prevenendo il danno renale irreversibile.
Nel caso in cui gli esami rilevino apprezzabili anomalie verrà programmata una visita specialistica ospedaliera di secondo livello.